giovedì 6 gennaio 2011

VICTORIAN AGE.

Morality and respectability.
Compared with the country in the 18th century,Victorian Britain was a highly moral society.Great importance was attached to decency, sobriety and virtue.There was no great symbol of these values than the pious Victorian family, and no greater icon of that family than Queen Victoria herself, the virtuous life of Prince Albert and mother of a large family.
After her husband’s death, she became his devoted widow and, in the collective imagination,mother of the whole nation.
While this moral outlook encouraged the spread of good behaviour and greately increased the civility and the gentility of life, it also encouraged intellectual narrowness and climate of conformity.






Women at work.
In the industrial areas, the factory system displaced the domestic system which had enabled women to work in their homes. Women often work in the factories but this interfered with the upbringing of young children.
Nevertheless, working women begun to achieve a degree of economic independence, though limited, which was often denied to women of higher social rank.
Women of strong character begun to start or expand professions. They became writers and journalists, as the remarkable succession of women novelists in the century shows.
For educated women, teaching became an expanding profession after the middle of the century.
In April 1867,John Stuart Mill, in one of the debates about the Reform Bill, argued that it was time to give women equal rights at the ballot-box.
Two years later, in May 1869,Elisabeth Stanton founded the radical National Woman’s Suffrage Association.








Un bilancio delle vittime in Europa.

Lo storico inglese Brian Levack  ha cercato di quantificare  le dimensioni europee  della caccia alle streghe  nel periodo della sua maggiore intensità (1530 -1680)  e ha proposto la  cifra  globale di 110000  processi e di 60000 persone condannate, al carcere o  a morte. La seguente tabella (elaborata da Jean Delumeau  e qui integrata  con  altre fonti) riporta i dati conosciuti delle esecuzioni compiute in alcune regioni; è probabile che le cifre reali siano state  più alte. Va notato che dati relativi al 1645-47  nelle contee orientali  inglesi sono tutti opera di una sola persona, in fanatico giudice Matthew Hopkins, che restò tuttavia  un caso isolato. Le condanne a morte divennero sempre più rare alla fine del Seicento (l’ultima effetivamente eseguita in Inghilterra risale al 1685) e nei primi decenni del Settecento scomparvero anche i processi. L’ ultima esecuzione in assoluto è quella avvenuta nel 1775 nella signoria vescovile di Kempten, nell impero tedesco.


Regioni
Date
Esecuzioni conosciute
Sud-ovest della Germania
1560-1670
3229
Sussex,Surrey,Hertford ,Kent
1560-1700
109
Essex, Suffolk,Norfolk
1645-1647
Circa 200
Intera  Inghilterra (stima )
1542-1717
Circa 1000
Scozia
1590-1680
4400
Ginevra
1537-1662
132
Cantone  di  Vaud
1537-1630
90
Zurigo,Lucerna
1533-1720
387
Neuchàtel, Basilea
1570-1670
500
Franca Contea
1599-1688
62
Lorena
1576-1606
Circa 2000
Lussemburgo
1606-1650
355
Contea di Namur
1500-1645
149
Regione di Lille
1371-1783
161
Nuova Castiglia (su 309 processi )
1540-1685
nessuna
Italia ( su 20 processi )
1580-1582
nessuna
Milano
1599-1630
9




Le streghe di Salem.

Uno  degli  ultimi grandi processi per stregoneria ebbe luogo,nel 1692,non in Europa ma in America,a Salem,cittadina della colonia inglese del Massechusetts dominata dai calvinisti radicali che l’avevano fondata nel 1628. Alle origini del processo vi furono le denuncie compiute da un gruppo di ragazze(fra gli undici e i diciannove anni)di essere state indemoniate e introdotte alle pratiche della stregoneria da uomini e donne della comunità. Le accusatrici si finsero ossesse in tribunale e confessarono di aver avuto rapporti con il daviolo. Il clima in cui si svolse il processo a qualcosa di allucinante. Era chiaro che le ragazze stavano mentendo,eppure nessuno osò intervenire contro di loro,per paura di essere coinvolto nelle accuse.

La caccia alle streghe.

La credenza che certi uomini e donne posseggano poteri malefici con i quali sono in grado di danneggiare gli altri ha probabilmente una dimensione universale è non c’è da sorprendersi se la ritroviamo diffusa anche nei secoli medievali. Secondo l’immagini più comune del Medioevo vi è , d’altra parte, un nesso molto stretto fra i “secoli bui” e il fenomeno della “caccia alle streghe” , con tutto il suo seguito di processi mostruosi, di pratica della tortura e delle innumerevoli vittime bruciate sui roghi.
L’esame spassionato dei fatti deve invece portare a modificare questa immagine. Fino all’ XI e al XII secolo gli ecclesiastici considerarono le dicerie sulla stregoneria una superstizione popolare. Nel XIII e nel XIV secolo la chiesa ebbe da preoccuparsi più degli eretici ( contro i quali fu costruito dal 1231 l’apparato giudiziario dell’Inquisizione) delle streghe. Il manuale scritto dall’inquisitore francese Bernard Gui (1261-1331) per aiutare i giudici ecclesiastici nelle loro inchieste si occupa di catari, valdesi e altre sette ereticali e dedica solo poche pagine a “ maghi, indovini e invocatori di demoni”.
La stregoneria “moderna”, quella che condusse alla caccia alle streghe nell’Europa dei secoli XV-XVII, è il risultato della fusione di due elementi ben distinti: la credenza popolare e la Dottrina sostenuta dalla metà del Trecento da alcuni teologi, cioè il patto stipulato dalle streghe con il diavolo per trasferire su di lui l’adorazione dovuta a Dio, i voli notturni, il sabba, i rapporti sessuali con satana. Dopo che il papa Innocenzo VII ebbe fatta sua questa dottrina con la bolla Summis desiderantes affectibus del 1484, un ulteriore svolta si ebbe nel 1487. In quell’anno i due domenicani tedeschi, Heinrich Institor e Jakob Sprenger fornirono agli inquisitori che si occupavano di stregoneria un manuale intitolato Malleus maleficarum (il martello delle streghe). Nel mondo cattolico i processi contro gli accusati di stregoneria passarono sotto la competenza nel tribunale dell’inquisizione.
Per spiegare l’ossessione per la stregoneria si è spesso fatto notare la sua concordanza cronologica con le maggiori tensioni prodotte dalla Riforma protestante, sfociate poi nelle guerre di religione. Non è invece possibile attribuire ai rigori della Controriforma più tosto che al fanatismo delle chiese riformate il clima che scatenò la caccia alle streghe: nell’area tedesca non ci furono grandi differenze quanto a zelo persecutorio fra stati cattolici e stati protestanti e lo stesso emerge se si mette a confronto la Francia con l’Inghilterra e la Scozia. Uno dei più celebri processi per stregoneria fu celebrato a Salem, in America, nella calvinista colonia inglese del Massachusetts. Nessuno,invece, fu aperto a Roma e più tosto rari furono i roghi accesi per le streghe in Spagna.
Quanto al numero delle vittime, le cifre che furono riferite un tempo dagli storici (un milione e più) sono del tutto fantasiose ma le condanne a morte dovettero contarsi certamente nell’ordine delle decine di migliaia.



Quando la stregoneria era una superstizione pagana
Fra il V e l’XI secolo gli elenchi di peccati e relative penitenze noti con il nome di “penitenziali”ci informano su pratiche e credenze popolari che la chiesa sentiva come particolarmente estranee alla fede cristiana. Gli autori dei penitenziali non distinguevano bene fra gli elementi del paganesimo classico (Giove,Diana) e quelli del paganesimo contadino o germanico (culti degli alberi,dei boschi, delle fonti),tutti ricondotti a manifestazione diaboliche. Ma da quando la vera religione aveva trionfato con Gesù , queste false divinità manifestavano la loro importanza di fronte all’ordine naturale predisposto da Dio. Nei “penitenziali” sono frequenti i riferimenti ai malefici e alle pratiche magiche, ma tutti questi fenomeni sono considerati non come fondati su fatti reali, ma solo come una manifestazione delle superstizioni popolari e come un residuo di paganesimo che la chiesa doveva finire di distruggere. Il peccato,colpito con penitenze più o meno pesanti,non stava nel fatto di esercitare poteri magici o stregoneschi, ma nel credere in simili poteri e nel partecipare a cerimonie pagane che restavano comunque del tutto inefficaci. Ripartiamo più sotto alcuni estratti dal “penitenziale” del vescovo di Worms Bucardo (m.1025), l’ultimo esempio di documento di questo genere,redatto verso il 1010.
“Hai prestato fede o partecipato alle pratiche superstiziose di quelle donne che si vantano d’avere poteri magici tali da modificare lo stato d’animo della gente,ossia di tramutare l’odio in amore e l’amore in Dio, oppure di mandare in malora, con i loro sortilegi,i beni di qualcuno o di farli sparire? Se vi hai prestato fede o partecipato, farai penitenza per un anno nei giorni stabiliti.
Hai forse creduto anche tu all’esistenza di una donna che la superstizione popolare chiama “strega”? Di notte, a sentire quanto vanno dicendo alcune indemoniate che sono sospinte a fare altrettanto,questa donna,con frequenze periodiche,in compagnia di una caterva di demoni trasformati in donne,cavalca alcune bestie ,tanto da essere annoverata tra la schiera degli stessi demoni. Se l’hai creduto,farai un anno di penitenza nei giorni stabiliti […].
Il demonio è certamente di assumere aspetti e sembianze umane, tanto da fare balenare in sogno alla mente di un suo prigioniero felicità e sciagure o addirittura persone sconosciute […]. Ma chi e tanto sprovveduto e sciocco da ritenere realizzabili nella realtà tutte le fantasie che provengono dalla nostra immaginazione?[…] Se hai creduto a tutte queste superstizione,due anni di penitenza nei giorni stabiliti.”
da A pane e acqua.Il penitenziale di Burcardo di Worms,a c.di G.Picasso,G.Piana , G.Motta,
Europina,Novara 1986,pp.83-84 e 86-87.





Essere Donna.

Introduzione

Può capitare ad ogni donna di chiedersi: "Cosa significa oggi, nel ventunesimo secolo, essere donna?" Domanda banale, forse. Eppure è sempre difficile dare una risposta univoca, senza generare un dibattito lungo e controverso.
Per rispondere alla domanda, potrebbe tornare utile un viaggio nel tempo, attraversare la storia dell'umanità, ricordare gli anni del femminismo e delle lotte per l'uguaglianza e l'emancipazione della donna.
Bisogna risalire fino ad un'epoca lontana, in cui la donna fu progressivamente esclusa dai processi politici, economici e di produzione, per essere relegata all'interno delle mura domestiche ed assicurare la "continuazione della specie", generando ed accudendo la prole. Un ruolo divenuto sempre più marginale all'interno del gruppo di appartenenza, che ha finito per sottrarre alla donna la dignità ed il diritto ad una vita propria.
Alla fine di questo percorso, ci si rende conto che la donna è stata principalmente identificata in due ruoli o funzioni: la madre, a servizio della famiglia (intesa nel senso allargato), e la strega.



Essere Donna: La Strega



Nel corso dei secoli, la società patriarcale ha cercato di reprimere e costringere l'essere donna nell'immagine angelicata della madre (identificata iconograficamente nella figura della Vergine, nei Paesi di cultura cristiana), o in quella ad essa apparentemente opposta: la strega. Immagini che, nel tempo, si sono cristallizzate in due rigidi stereotipi, di cui positivo il primo e negativo il secondo.
Una divisione così netta dell'identità femminile ha causato la perdita culturale del potere che in essa risiede in quanto tale, in modo autentico e cosciente.
Per ovvi motivi, la "donna - strega", il lato femminile oscuro e da temere, è l'aspetto preso meno in considerazione e sul quale invece vale la pena soffermarsi, poiché racchiude in sé la natura ed il potere originario della donna.
Strega, dal greco Strix, letteralmente significa animale notturno. Il verbo stregare ha il doppio significato di: praticare malefici, incantesimi, sortilegi, ma anche affascinare, soggiogare, sedurre.
Già in queste definizioni troviamo elementi interessanti su cui riflettere.
L'identificazione della Strega con gli animali notturni esprime l'affinità tra la donna e l'energia lunare, anziché all'energia solare, tradizionalmente maschile. Per quanto riguarda il praticare incantesimi e malefici, alla strega veniva attribuito un potere definito soprannaturale, in quanto non saputo gestire dalla società dell'epoca; e questo era sufficiente per mandare al rogo quelle donne che avevano un "potere" di guarigione, o un intuito, superiore a quello degli uomini.
L'aspetto legato alla seduzione (dal latino "Sedùcere": condurre in disparte), ci fa pensare al potere della donna di affascinare e trasportare a sé un uomo. Anche questa pratica, come la precedente, fu mal tollerata dalla società dell'epoca, e forse anche da quella attuale.
Due autori, Ann e Barry Ulanov, definiscono la donna come "la donna-strega che scoppia di energia", alla ricerca spasmodica del significato della vita. L'impulso irresistibile della strega è essere se stessa, indipendentemente dagli altri, con fini propri da raggiungere, risorse proprie a cui attingere e pozzi profondi dai quali trarre materiale, portandolo alla superficie.
Se lo leggiamo con gli occhi di oggi, troviamo nell'essere femminile la creatività tipica della donna, che si esplica nello scrivere libri, sognare nuovi mondi e promuovere mezzi per raggiungere ciò che vuole per se stessa e per i figli.
Contrariamente, se la strega, che vive in ogni donna, viene repressa, se non trova un'apertura verso l'esterno, per essere soddisfatta, ricade addosso alla donna stessa come un'angoscia intensa, con insoddisfazione e rabbia, come simboleggia l'immagine della strega che digrigna i denti ed emette terribili suoni.




Essere Donna nei secoli

Nella preistoria la scelta per la divisione dei ruoli, necessaria per garantire la sopravvivenza della specie, è stata quella di affidare la caccia e la difesa del territorio all'uomo, l'allattamento dei bambini e la raccolta di frutti alla donna. Compiti apparentemente più semplici, che si svolgevano negli stanziamenti (più o meno stabili) o nelle vicinanze, mentre l'uomo si allontanava verso spazi più ampi, per fare ritorno a "casa", dov'era atteso ed accolto.
La funzione di cura ed accoglienza, hanno nel tempo identificato un ruolo, quello "femminile", che si è stereotipato nei secoli, e che identifica e riconosce la donna, accettandola come membro della comunità di appartenenza.
Il Medio Evo fu storicamente uno dei periodi più bui e repressivi nella storia delle donne.
Valido esempio ne è il "Malleus Malleficarum", in cui si accusava le donne di atti di lussuria e fornicazione di ogni genere, e si dichiarava apertamente che ogni donna capace di guarire fosse per definizione una "Strega" e che per questo sarebbe stata bruciata.
Una conoscenza superiore a quella "concessa" alle donne, era quindi sufficiente per essere arse vive con l'accusa di stregoneria. Le donne venivano violentate e torturate, poi messe al rogo, spesso anche davanti ai loro stessi figli. I documenti parlano di interi villaggi in cui le donne venivano annientate.
La Chiesa confiscava i beni delle donne che uccideva, arricchendosi con il saccheggio.
Numerosi, fin dalla Rivoluzione Francese, i movimenti di donne che avanzavano il riconoscimento dei loro diritti civili e politici, nel corso del XIX° secolo si diffusero ben presto in tutta l'Europa, riuscendo in alcuni casi ad ottenere il soddisfacimento delle loro richieste.
Il Novecento è stato un secolo molto importante per le donne. Molti sono arrivati a definirlo il "Secolo delle donne", dati i numerosi e repentini cambiamenti che si sono susseguiti incessantemente, modificando radicalmente i costumi sociali tradizionali.
Complessivamente, si può parlare di un progressivo e graduale riconoscimento dei diritti della donna nella società, talmente graduale da rendere evidente come il controllo maschile sia intervenuto in questo processo.
Un processo, però ancora in atto, dal momento in cui oggi alcuni ruoli e funzioni, soprattutto nel campo professionale sono affidati a uomini e non a donne, basti pensare, che anche nella lingua corrente raramente sono utilizzati, ammesso che esistano, termini al femminile quali: architetto, avvocato, etc.




Essere Donna: un vecchio tabù

Davanti a questa breve panoramica storico-sociale, è lecito chiedersi in che modo la donna sia stata relegata in uno stato di sottomissione non solo "materiale", ma anche a livello psicologico, emotivo, spirituale.
La connotazione negativa, ad esempio, da sempre attribuita al ciclo mestruale, simbolo per eccellenza della femminilità, investe un ambito molto intimo della personalità e della fisicità delle donne. Una forma di "repressione", se vogliamo, più sottile che ha colpito l'essere donna nel profondo della sua essenza e della sua natura, provocando conseguentemente una percezione negativa della femminilità e del corpo della donna.
Il ciclo mestruale è un evento particolare della donna, che ha cambiato valore e significato sociale, nel corso dei secoli.
Per l'attuale cultura occidentale, il sangue mestruale è considerato Tabù.
Ci si aspetta che le donne non ci prestino attenzione, che lo nascondano, e che evitino il contatto con gli altri. In genere gli uomini fanno capire che in quei giorni siamo più difficili, quindi cerchiamo di svolgere la nostra attività senza palesare alcuna manifestazione di emotività che possa nascere da quello stato ormonale. Questa pressione sicuramente contribuisce ad incrementare lo stress da sindrome premestruale.
Nelle civiltà antiche, invece, il periodo mestruale era sì, tabù, ma nel senso letterale di "Sacro". Un evento magico, corrispondente alla fase crescente e calante della luna ed al flusso delle maree. Il sangue mestruale era considerato un ottimo fertilizzante, e questo dà un senso ai racconti popolari europei di donne che corrono nude tra i solchi dei campi di grano.
Ancora oggi i lama tibetani si servono del potere del sangue mestruale, per le cerimonie in onore della Dea Tara e ritengono che il primo sangue di una ragazza sia il farmaco di guarigione più potente.



Essere Donna: crescita interiore

Come un serpente che cambia la pelle ed il bruco che diviene farfalla, il percorso di crescita personale che la donna, oggi, è in grado di fare, spogliandosi degli abiti stretti che è stata costretta ad indossare, si basa, sulla liberazione della propria energia interiore, riappropriandosi di tutti quegli aspetti, che sono stati repressi o demonizzati, ma che in realtà esprimono la vera essenza ed il vero potere interiore dell'essere donna.
 


INTRO.

Titolo del progetto: “TREMATE, TREMATE, LE STREGHE CON TORNATE”
                                                   Storia dell’emancipazione della donna.


L’idea all’origine di questo progetto è quello di far confluire agli studenti delle classi del triennio ITAS, Dir. Di Comunità, la consapevolezza della figura della donna nella società attuale, nonché l’excursus storico-sociale che l’ha portata ad assumere il ruolo e la funzione che oggi detiene. Gli studenti saranno impegnati a riflettere sui cambiamenti imposti dallo stile di vita sociale nell’avvicendarsi degli anni, dalle relazioni interpersonali e dalla influenza della sfera emotiva.

VALORE PEDAGOGICO.
Il progetto consente alle giovani generazioni di crescere insieme e capirsi l’un l’altro in maniera sensibile e rispettosa. L’aspetto pedagogico più importante è che il progetto prevede di ricoprire molti aspetti della cultura in riferimento al tema trattato, coinvolgendo le altre materie curricolari. Gli studenti, inoltre, metteranno in pratica le loro abilità nelle attività TIC (Email, PowerPoint, Internet, foto e video digitali, siti web e/o blog), attraverso una comunicazione nel web sicura, con accesso a bacheche di annunci, forum, email, ecc. Attraverso il blog si potrà anche caricare informazioni e foto per condividerle.

IMPATTO.
Il progetto consentirà agli studenti di esplorare direttamente un’altra cultura ed esercitare la capacità di collaborare sulla base della tolleranza, adattamento, comprensione ed obiettività. Il lavoro collaborativo tra le materie curriculari e l’apprendimento multisensoriale, contribuiranno a rafforzare nuovi concetti, aiutando gli studenti a ricordare le informazioni.


Il Docente Coordinatrice
Prof.ssa LATO Milena